Terapia cognitivo costruttivista

Terapia cognitivo costruttivista

"I nostri tratti meno piacevoli sono nostri quanto quelli che più apprezziamo, e gli uni non sono che il rovescio degli altri.
Smettere di combattere con se stessi,
riuscire a perdonarsi ciò che causa dolore,
 non scegliere fra bene e male,
non discriminare fra brutto e bello,
ma cercare di comprendere passato e presente,
in questo consiste il difficile processo dell'accettare sé stessi.
Abbandonando l'illusorietà del chiarore di mezzogiorno, si impara a percepire la luce di mezzanotte."

Bruno Bara

È un approccio psicoterapeutico nato negli anni ’60, ed è uno dei modelli teorici maggiormente citati dalla letteratura scientifica come approccio elettivo in determinati disturbi psicologici.

Si dice “costruttivista” in quanto si orienta rispetto la rappresentazione che ognuno di noi sviluppa in riferimento al mondo circostante. Si focalizza sulla storia della vita, sul presente, in riferimento alle tipologie di attaccamento sperimentate in infanzia, in adolescenza o anche all’interno della coppia, volgendo, infine anche uno sguardo verso il passato.
Si dice “cognitivista” in quanto rivolge la propria attenzione alla parte neurale e cognitiva.
Coniuga, in sintesi, il mondo soggettivo della persona (le emozioni provate) con quelle oggettive (il mondo circostante).

L’uomo, infatti, attivamente conosce se stesso e l’ambiente e individualmente attribuisce determinati significati personali agli eventi di vita.

ALCUNI FONDAMENTI SU CUI SI BASA LA TERAPIA COGNITIVO COSTRUTTIVISTA

  • L’alleanza terapeutica tra paziente e psicoterapeuta.

È fondamentale che terapeuta e paziente collaborino, si fidino l’uno dell’altro, e, grazie all’uso di appropriate tecniche, e al dialogo, giungano infine, insieme, all’obiettivo condiviso, quello prefissato nel corso dei primi incontri.

  • Una buona relazione (dialogica).

Il terapeuta pone delle domande al paziente.

Gli incontri prevedono domande e risposte, non il monologo del solo paziente.

Le domande vengono usate come strumento per identificare i pensieri disfunzionali e gli schemi sottostanti. Il percorso comune comporta la ricerca di una distanza emotiva, dal sintomo/problema/disturbo e di possibili strade percorribili.

  • Il paziente attraverso l’auto-osservazione, guidata, arriva alla scoperta di sé stesso e dei suoi schemi disfunzionali.
  • Il terapeuta fornisce strumenti e tecniche per fronteggiare il sintomo o le difficoltà descritte.
  • Collaborazione da parte del paziente all’interno della terapia. Il terapeuta, è una persona formata ma il vero protagonista è sempre il paziente.

ASSUNTI FONDAMENTALI SECONDO AARON T. BECK

  • Presenza di schemi o modelli cognitivi disadattativi che vanno a regolare in una modalità disfunzionale l’elaborazione dell’informazione esterna, così facendo causano nel soggetto sofferenza e/o l’insorgenza di determinati sintomi.
  • Gli schemi disfunzionali influenzano i pensieri, il vissuto e le emozioni della persona.
  • I pensieri automatici (cioè gli schemi disadattativi) sono sottoposti ad analisi con il contributo del terapeuta.

QUANTO DURA LA PSICOTERAPIA COGNITIVA?
Essa è una terapia, solitamente, di breve durata dal momento che si orienta verso lo scopo ed anche perché vengono fornite tecniche e determinate strategie per fronteggiare il pensiero disfunzionale o lo schema disadattivo o il sintomo.

CADENZA INCONTRI

È consigliabile, soprattutto nel primo periodo, valutare incontri a cadenza settimanale.
Si riesce ad ottenere una buona efficacia anche con incontri fissati ogni due settimane.

COSA CURA LA TERAPIA COGNITIVA?

  • Disturbo della condotta
  • Attacchi di panico
  • Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
  • Depressione
  • Disturbo alimentare
  • Distimia
  • Disturbo ossessivo compulsivo
  • Insonnia
  • Disturbi psicosomatici
  • Fobie generiche o specifiche
  • Bassa autostima
  • Traumi
  • Disturbi sessuali
  • Elaborazione del lutto
  • Disturbo bipolare

A CHI SI RIVOLGE LA TERAPIA COGNITIVA

Questo orientamento può essere rivolto alle persone di ogni età.

Il vero protagonista in questo percorso è il paziente/cliente.
Lui stesso è il primo attore, l’esperto di sé stesso
e la luce su cui si fonda il focus della terapia.

BIBLIOGRAFIA:
Bara B. “Nuovo manuale di psicoterapia cognitiva” (Vol. 1-2), 2005, Bollati Boringhieri
Bara B. “Il terapeuta relazione. Tecnica dell’atto terapeutico”, 2018, Bollati Boringhieri
Beck A. T. & Ranchetti C. “Terapia cognitiva della depressione”, 1987, Bollati Boringhieri


Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online


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