ADHD – disturbo da deficit di attenzione e iperattività
“Attenzione, disattenzione, iperattività ed impulsività?
Cosa significa?
Perché ho queste difficoltà a scuola o sul lavoro?”
“La felicità non sta mai ferma.”
Chiara Garbarino
I criteri diagnostici secondo il DSM 5 sono:
- La presenza di alcuni sintomi (almeno 6) per le categorie iperattività, disattenzione e impulsività.
- I sintomi devono essere presenti da almeno 6 mesi, devono interferire con il funzionamento o lo sviluppo e devono intaccare negativamente le attività sociali, scolastiche e/o lavorative.
- Per gli adolescenti (dai 17 anni) e per gli adulti sono richiesti almeno cinque dei sintomi riferiti per le tre categorie (disattenzione, iperattività e impulsività).
- Diversi sintomi erano già presenti prima dei 12 anni di età.
- I sintomi devono interferire o ridurre la qualità nelle relazioni extrasociali, compromettere il funzionamento in ambito scolastico o lavorativo, ecc. (i contesti in cui si osserva la difficoltà devono almeno essere 2).
L’intervento può essere:
- Individuale (rivolto al bambino, all’adolescente o all’adulto)
- Di gruppo (dove ci si confronta con altre persone per strutturare insieme e scoprire o riscoprire le risorse di ognuno ma anche condividere insieme le difficoltà percepite nella quotidianità)
- Di parent training dove gli incontri si rivolgo all’intero nucleo familiare. Non solo i genitori si potranno confrontare, esplicitare le loro difficoltà, i loro pensieri negativi, la rabbia che talvolta può insorgere ma anche il figlio si potrà “aprire” con loro e tutti insieme si collaborerà dopo aver stabilito uno o degli obiettivi condivisi
- A scuola l’intervento si può strutturare con gli insegnanti (teacher training) e la collaborazione della famiglia, dello studente e dei professionisti
- Un ultimo percorso possibile per quanto riguarda gli apprendimenti scolastici può essere l’intervento di un tutor degli apprendimenti per far imparare al bambino o all’adolescente strategie, gli strumenti compensativi, a pianificare lo studio pomeridiano per riuscire a diventare sempre più autonomo ed mantenere una maggiore attenzione nei compiti pomeridiani
Dalle ricerche moderne, si osserva che una pratica vincente per “controllare” e migliorare l’autocontrollo e l’attenzione selettiva è la mindfulness.
Se l’argomento trattato vi interessa, potete leggere l’articolo completo al seguente link: psicologi-italia.it
Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online