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Elaborazione del lutto

“È possibile vivere pienamente
un lutto solo in presenza di
almeno un’altra persona”

Bowlby

1. PERDITA DI UNA PERSONA CARA QUANDO SI E’ ADULTI

COME FARE?

La perdita di una persona cara porta con sé dei cambiamenti personali ma anche una sperimentazione di molteplici emozioni, talvolta contrastanti tra di loro (tristezza, rabbia, senso di colpa, vuoto, ecc.). Il lutto si può vivere sia quando si perde una persona vicina sia quando si sperimenta una separazione (per esempio dei genitori) o addirittura un abbandono.

COS’E’ L’ELABORAZIONE DEL LUTTO

È un processo importante e molto doloroso. Ogni persona lo deve vivere per poter tornare ad una esistenza “quasi” normale o almeno il più possibile serena a seguito di un lutto. Se non si dovesse riuscire a ri-formulare il lutto la persona potrebbe sperimentare un trauma o un “blocco” nella propria vita quotidiana.

FASI ELABORAZIONE SECONDO ROSS
  • Negazione: la persona potrebbe essere sotto shock e di conseguenza, negare l’accaduto
  • Rabbia: si possono sperimentare emozioni come senso di colpa, vuoto o ingiustizia. Essa talvolta si vive verso sé stessi, oppure, nella maggior parte dei casi, si rivolge verso gli altri (un famigliare, un amico, un conoscente)
  • Contrattazione/patteggiamento: la persona cerca di “ripartire”. Inizia mettendosi in gioco in prima persona. Prova magari a tornare ad uscire con gli amici, a dedicarsi ad uno sport, oppure anche a seguire un percorso di supporto psicologico per re-investire in sé stessa.
  • Depressione: reattiva, ci si concentra su sé stessi e sulla perdita anche in generale (amicizie, lavoro, hobby, ecc.) e preparatoria, si capisce che il lutto dove essere pian piano “accettato” ed elaborato per cercare di “salvaguardare” la propria individualità. Si prende atto del lutto in modo cosciente
  • Accettazione: è l'ultima fase. Consiste nell'accettare la perdita. La persona è pronta a “salutare” il defunto o almeno a ricordarlo nei momenti di solitudine. Pian piano si osserva un nuovo inserimento nella società e nelle relazioni affettive.
QUANTO PUO’ DURARE L’ELABORAZIONE?

Non esiste in letteratura una vera e propria durata specifica. Alcuni riescono a riformulare la perdita in poche settimane altri invece necessitano di maggior tempo. Di base potrebbe avere un decorso che varia da circa 6 mesi fino a un anno.

SINTOMI DURANTE “I MOMENTI DEL SALUTO” O POST- LUTTO
  • Pianto
  • Disturbi del sonno
  • Emicrania
  • Stanchezza o irrequietezza
  • Disturbi del comportamento alimentare (“stomaco chiuso” o abbuffate)
  • Dolori muscolari
  • Tristezza (talvolta anche intensa)
  • Perdita o aumento di peso
  • Apatia
  • Rabbia
  • Nervosismo
  • Attacchi di panico
  • Ricerca di isolamento e chiusura
  • Senso di colpa
  • Desiderio di ricongiungersi col defunto
  • Ridotto senso di identità personale
  • Angoscia per il presente o il futuro
COME AIUTARE UN AMICO O UN FAMIGLIARE CHE HANNO VISSUTO UN LUTTO?
  • Mantenere e magari anche intensificare i contatti
  • Non è obbligatorio, per forza, scrivere o parlare ma può essere utile anche solamente ascoltare
  • Non minimizzare e raccontare “poco” dei propri problemi
  • Capire e accettare eventuali cambi repentini di umore
  • Cercare di mantenere i contatti soprattutto nelle settimane seguenti quando la persona inizierà a “realizzare” la perdita ecc.
COME SUPERARE UN LUTTO

Non è per niente semplice. Leggere le prossime righe potrebbe creare un “giudizio” e far insorgere un po’ di rabbia ma uno dei pochi modi possibili per poter superare un lutto è accettare la perdita e cercare di reagire. Ogni persona avrà i propri tempi. Ci sarà chi ri-entrerà nella routine quotidiana più velocemente e chi invece avrà bisogno di settimane o anche mesi. Si potrebbe pensare a chi ci può star vicino, provare a prefissarsi un nuovo obiettivo (personale, famigliare o lavorativo) e cercare nel proprio profondo le forze per salutare ma anche ricordare la persona “persa”.

QUANDO PREOCCUPARSI?

Se l’evento luttuoso va a modificare per un periodo prolungato la propria routine quotidiana allora può essere consigliabile chiedere aiuto e di conseguenza rivolgersi a un esperto.

2. PERDITA E/O ABBANDONO DA BAMBINI

I bambini hanno bisogno di aiuto, di vicinanza, di “sentirsi” accolti, di poter “piangere” e poter esprimere la loro rabbia, la loro frustrazione e ogni pensiero/emozione connessa ad un evento forte o connotato da emozioni negative; come può essere un lutto, una separazione o un abbandono. Quando si perde qualcuno, piccoli o adulti, si percepisce tormento e angoscia. Per un certo periodo di tempo può essere normale sentire una sensazione di stordimento, di vuoto o di inesistenza di voglia di reagire.

ATTENZIONE AL COMPORTAMENTO MANIFESTO!

I bambini, soprattutto i più piccoli, non sanno esprimere a parole le proprie emozioni o i tormenti percepiti. Potrebbero quindi manifestare questi sentimenti nel comportamento.

ATTENZIONE ANCHE QUANDO SEMBRA ANDAR TUTTO BENE!

Talvolta, per assurdo, i bimbi sono capaci di non mostrare le loro sofferenze e le loro preoccupazioni ma, al contrario, di far risaltare il loro lato migliore, in genere per paura di far soffrire chi c’è al loro fianco, o per abitudine.

Un dolore non elaborato può creare difficoltà, disturbi e comportamenti a rischio nella vita adulta come depressione, messa in atto di comportamenti violenti, incapacità di amare sé stessi o altre persone, disturbi dell’umore e/o del comportamento ed insorgenza di un disturbo post traumatico da stress o shock (quando il lutto è improvviso). Una buona relazione di fiducia, in cui la persona si sente accolta, protetta e non giudicata può far tornare la fiducia in se stesso e negli altri, voglia di sorridere, di ripartire, di rimettersi in gioco e di vivere momenti felici e di spensieratezza.

Cosa dovrebbe o non dovrebbe fare un genitore? A chi chiedere, eventuale aiuto? clicca qui

BIBLIOGRAFIA

Margot Sunderland: “AIUTARE I BAMBINI… A SUPERARE LUTTI e PERDITE: attività psicoeducative con il supporto di una favola”; ed. Erickson, 2006.

John Bowlby: “ATTACCAMENTO E PERDITA: La perdita della madre”; ed. Bollati Boringhieri, 1983.

John Bowlby: “ATTACCAMENTO E PERDITA: La separazione dalla madre”; ed. Bollati Boringhieri, 2000.


Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online


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