“Se ci diamo una mano i miracoli si faranno
E il giorno di Natale durerà tutto l’anno.”
Gianni Rodari
Questo sarà ancora un Natale DIVERSO: alcuni potranno vedersi e stare insieme, altri avranno paura e preferiranno star soli, altri ancora non potranno scegliere, e poi ci sono, comunque, i BAMBINI che vivranno oltre all’assenza, dei nonni o dei parenti o degli amici di famiglia, anche l’incertezza di non sapere fino all’ultimo se quest’anno Babbo Natale porterà i doni.
Come si può fare a stare insieme ma anche “protetti”? Quali sono le paure che arieggiano in famiglia? Ce ne sono?
Che sia un periodo particolare, è certificato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità che afferma che il 60% delle persone soffre di stanchezza associata alla pandemia, all’uso della mascherina, alle attenzioni quotidiane che si devono avere e alla situazione anomala che viviamo o vivremo tutti.
La particolarità coinvolge soprattutto chi sta vivendo in prima persona un lutto improvviso, coloro che hanno contratto o hanno in famiglia malati di COVID, ma anche chi, a causa della quarantena disposta per legge, sia obbligato a star “isolato”, e comunque colpirà tutti, perché stare insieme quest’anno prevede l’uso di dispositivi di protezione, stress, varie regole e tanti pensieri inusuali e non certi.
I bambini in tutto ciò come possono essere protetti?
Gli anziani soli?
Chi è in isolamento fiduciario o è risultato positivo?
La cosa importante, come spesso spiego nei miei articoli,
è parlare, spiegare, rispondere alle domande
e non lasciare mai dubbi irrisolti.
Sia nei bambini sia negli anziani e perché no anche negli adulti
si possono scoprire molte risorse ‘nascoste’, che si pensa di non avere.
Non si deve guardare il lato negativo magari nel dover fare Natale e le festività in modalità ‘ristretta’ ma si deve cercare il lato positivo o almeno come viverlo al meglio delle proprie possibilità:
Il Natale sia per i grandi sia per i bambini è quasi sempre una festa permeata da tanta MAGIA. Non dimentichiamolo e gli adulti, ritornino almeno per questo breve periodo, un pochino “bambini”!
Come prima cosa può essere importante valutare cosa si nasconde dietro questa tristezza.
Osservare se la tristezza sia reale oppure solo percepita, dovuta a un momento di vita particolare, per litigi vari, perché si fatica a vedere quel poco o tanto di positivo che può esserci nella propria vita soffermando la mente soprattutto su eventi negativi, ecc.
Questo sarà forse un Natale “particolare”
ma dipende da noi renderlo ugualmente “speciale”
per chi ci starà vicino, al nostro fianco
sia in presenza che al telefono o in video chiamata.
https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/12/07/coronavirus-psicologia-bambini-anziani-stress-natale/?refresh_ce=
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/5-modi-in-cui-il-natale-modifica-il-cervello
https://www.safecare24.com/anziani-e-natale-perche-non-lasciarli-soli/
Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online