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Disturbo post traumatico da stress e bambini

“Più grande è il terrore provato da un bambino,
e prima viene vissuto,
e più diventa difficile sviluppare
un senso forte e sano di sé.”

Nathaniel Branden

Anche i bambini possono sviluppare il, disturbo post traumatico da stress, PTSD, ma alcuni dei sintomi caratteristici variano rispetto agli adulti.
Un evento traumatico in età evolutiva è una situazione difficilmente integrabile nella memoria autobiografica, narrativa e a breve/lungo termine.
Solitamente sono eventi che hanno portato a una non comprensione del fatto.
Alcune volte i bambini riportano intenso senso di colpa. Un esempio può essere il vissuto di separazione dei genitori.
I sintomi nei bambini riguardano spesso l’iperattivazione. Si evidenziano in particolare problemi di condotta, attenzione e concentrazione soprattutto nell’ambiente scolastico e/o famigliare (Verarado A.R., 2019).

PAURE E PTSD NEI BAMBINI
Secondo Van Der Kolk possono insorgere anche “paure di perdere l’adulto significativo” questo soprattutto quando il bambino vive in un ambiente maltrattante e così tendono a modificare la percezione del cargiver “idealizzandolo” o cercando di proteggerlo oppure si può osservare il retro della medaglia: paura di vicinanza, vulnerabilità nelle relazioni affettive e tentativo di controllo a livello interpersonale.

DIAGNOSI DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS NEI BAMBINI
Secondo il DSM 5 per far diagnosi servono alcuni criteri specifici (Liotti & Farina, 2016). 

CRITERIO A. Un pattern costante di comportamento inibito, emotivamente ritirato nei confronti dei caregiver adulto e che si manifesta con la presenza di entrambi i seguenti criteri:
1. Il bambino cerca raramente o minimamente conforto quando prova disagio
2. Il bambino risponde raramente o minimamente al conforto quando prova disagio

CRITERIO B. Persistenti difficoltà sociali ed emotive caratterizzate da almeno due dei seguenti criteri:
1. Minima responsività sociale ed emotiva agli altri 
2. Emozioni positive ridotte
3. Episodi di irritabilità, tristezza o timore ingiustificati

CRITERIO C. Il bambino ha vissuto un pattern estremo di cure insufficienti come evidenziato da almeno uno dei seguenti criteri:

  1. Trascuratezza o deprivazione sociale

Persistente mancanza di soddisfazione come conforto, stimolazione e affetto da parte dei caregiver adulti

  1. Ripetuti cambiamenti dei caregiver primari

Limitata possibilità di sviluppare attaccamenti stabili (per es., frequenti cambiamenti di affidatario)

  1. Allevamento in contesti insoliti

Manca la possibilità di sviluppare attaccamenti selettivi (per es., istituti con elevato numero di bambini per caregiver).

CRITERIO D. Si presume che l’accudimento descritto nel criterio C sia responsabile del
comportamento disturbato descritto nel criterio A
CRITERIO E. Non sono soddisfatti i criteri per il disturbo dello spettro autistico
CRITERIO F. Le difficoltà si manifestano prima dei 5 anni
CRITERIO G. Il bambino ha un’età evolutiva di almeno 9 mesi

TRATTAMENTO
È importante valutare da quanto sono presenti i sintomi, se colludono con la routine quotidiana o la propria vita personale.
Il trattamento potrebbe essere sia farmacologico sia psicoterapeutico.
La terapia può prevedere incontri congiunti con i genitori.

COL BAMBINO, gli interventi psico-educativi hanno come fine aumentare o insegnare strategie di gestione, conoscenza e controllo dello stress o dell’ansia in riferimento a uno specifico evento. Si possono utilizzare per esempio delle storie senza fine, narrazioni, giochi, video, ecc.
Anche in questo contesto è bene insegnare e parlare insieme al minore di cosa accade, spiegare le differenze possibili emotive esperite di fronte a uno specifico evento.
Si possono utilizzare anche alcune tecniche come la Mindfulness o l’EMDR.

COI GENITORI, sono fondamentali alcuni colloqui per trovare insieme delle strategie da usare durante i momenti critici, parole adatte per eventualmente normalizzare un comportamento e per supportare l’intero nucleo famigliare.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
Dietrich, A. (2001, April). Risk factors in PTSD and related disorders: theoretical, treatment and research implication. Traumatology, 7(1), 23-50.
Liotti, G. (1994/2005). La dimensione interpersonale della Coscienza. Carocci Editore, Roma.
Liotti G. (2001). Le opere della coscienza. Psicopatologia e psicoterapia nella prospettiva cognitivo-evoluzionista. Milano: Raffaello Cortina Editore.
Liotti, G., Monticelli, F. (2008). I Sistemi Motivazionali nel dialogo clinico. . Raffaello Cortina Editore, Milano.
Liotti, G., Fassone, G., Monticelli, F. (2017). L’evoluzione delle emozioni e dei sistemi motivazionali. Teoria, ricerca, clinica. Milano, Raffaello Cortina Editore.
Liotti G., Farina B. Sviluppi Traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa. . Raffaello Cortina Editore, Milano. Anno 2011
Van der Kolk B., Patti M.S. & altri, Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Ed. Raffaello Cortina 2015


Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online


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